E’ davvero lunga, questa volta, l’attesa dei lavoratori Sigma Tau ancora radunati davanti allo stabilimento. Non si sa infatti ancora nulla dell’incontro iniziato oggi alle 14:30 nella sede dell’Unione Industriali tra i vertici dell’azienda e i responsabili delle RSU per capire se la trattativa interrotta bruscamente lo scorso 10 gennaio – data in cui sono state scritte le lettere relative alla cassa integrazione per circa 400 persone – potesse essere riaperta in qualche modo, attraverso una commissione lavoro di primo confronto. Dopo più di sette ore, alle 21:45 l’incontro non era ancora terminato. “Stiamo discutendo – ha confermato telefonicamente Roberto Gargiulo, rappresentante sindacale – e già è qualcosa. La speranza è che il dialogo porti a delle conclusioni. Quello che i lavoratori chiedono è avere delle certezze sul loro futuro, oltre a qualche data da fissare”. Le proposte dei lavoratori sono molte, e vanno dalla cassa integrazione a rotazione ai contratti di solidarietà, fino agli scivoli verso la pensione. “L’azienda – ha proseguito Gargiulo – ci deve quantomeno un po’ di chiarezza. I dipendenti andati in CGIS non hanno prospettive, anzi, così com’è ora la situazione l’unica certezza è quella che non rientreranno mai più in azienda. Noi vogliamo che questo sia scongiurato e che venga data l’opportunità a tutti, attraverso un piano di rilancio serio, di ritornare al proprio posto di lavoro”. Davanti agli uffici di Via Andrea Noale ci sono altri dipendenti, ma anche la stampa nazionale, con la RAI in prima fila.
Questa mattina, a sorpresa, i rappresentanti sindacali hanno incontrato anche il Presidente della 9ª Commissione Lavoro della Regione Lazio, Maurizio Perazzolo. “E’ stato un incontro non programmato e del tutto informale – ha spiegato Vittorio Tortora, rappresentante sindacale – Il Presidente ci ha convocato in vista della Commissione che si svolgerà domani mattina in via della Pisana, sollecitata da vari consiglieri regionali proprio per discutere del nostro problema e per capire se ci sono strumenti alternativi alla cassa integrazione”.