Una stagione fuori regione, tra Veneto (all’Arzignano Valchiampo) e Piemonte (al Borgosesia), per crescere e prendere le misure alla Serie D. Paolo Loria ritorna ad Anzio quattrocentocinquanta giorni esatti dopo la rete del definitivo 3-2 sul campo del San Donato Tavarnelle, nel ritorno dei playoff di Eccellenza che valsero l’immediato ritorno in D per la società del presidente Rizzaro: “Sono felice di essere di nuovo qui, personalmente penso di aver dato il mio contributo due stagioni fa, ma è stata brava la squadra dello scorso anno perché mantenere la categoria, in un girone difficile come l’H, è un impegno grande”. L’attaccante ritrova diversi compagni coi quali condivise la trionfale stagione 2015/16: “Mi fa piacere tornare a giocare con ragazzi come Lauri, Rizzaro, Dell’Accio, Ussia, ma anche Ricci che conoscevo fuori dal campo. Mi sto allenando da tre giorni col gruppo e devo dire che, anche i nuovi, mi hanno fatto un’ottima impressione, accogliendomi nel migliore dei modi”. La sua duttilità potrà essere un fattore determinante nello scacchiere tattico di mister Rughetti: “Lo scorso anno ho giocato soprattutto come prima punta, a volte come esterno sinistro d’attacco. Quest’anno, invece, ho iniziato la stagione giocando sempre come riferimento centrale del reparto offensivo nel Borgosesia. Fisicamente sto bene, ho iniziato la preparazione il 24 luglio e ho già un paio di partite ufficiali nelle gambe”. Loria è già a disposizione del tecnico, che lo ha convocato per la gara contro il San Teodoro: “Sarà una trasferta difficile, loro hanno un giocatore che conosciamo bene come Lorenzo Regis, in più ci terranno a fare bene davanti al proprio pubblico, ma anche noi giocheremo col coltello tra i denti per portare a casa i primi punti. A proposito di pubblico, permettimi di sottolineare quanto sia stata importante, due anni fa, la spinta del “Bruschini” per trascinarci verso la Serie D. Faccio un appello ai nostri tifosi, spero di vederli numerosi in tribuna perché ci danno la carica e abbiamo davvero bisogno di loro”.
Matteo Ferri