Sono ormai lontani – per fortuna – i tempi in cui per collegarsi ad internet si utilizzava la linea telefonica, alla velocità – che oggi ci sembra piuttosto una staticità – di 56k.
Fortunati erano coloro che, possedendo una linea ISDL, potevano permettersi di navigare a 128k o di non occupare il telefono mentre si provava a scaricare qualcosa dal web.
Sembra preistoria, eppure da queste prime timide esplorazioni della galassia internauta sono passati meno di 20 anni. Da allora la tecnologia ha fatto passi da gigante: la svolta è stata data dall’ADSL, che ha permesso alla trasmissione di viaggiare su canali differenti rispetto a quelli utilizzati per le linee telefoniche, finalmente libere. Da lì all’HDSL il passo è stato breve, così come dalla velocità di 1 o 2 mega fino alla 20 mega. Velocità buone, ma solo fino a quando l’utilizzo che facciamo del web si limita a pochi programmi e pochissimi download e upload.
Quando invece l’utilizzo diventa – seppur casalingo – più “professionale” e serve una connessione più performante, che ci faccia passare da un sito all’altro senza nessun problema, scaricando e caricando file a velocità impressionanti, vedere film e ascoltare musica senza interruzioni, anche l’ADSL comincia a stare stretto.
In questo caso la fibra ottica – un miraggio per i più solo due anni fa – diventa la soluzione migliore.
Ma cos’è? Anche se ne abbiamo sentito parlare tutti, non sempre è chiaro come funzioni e perché sia la tecnologia di trasmissione dati migliore e più performante. Questo succede perché il segnale, anziché transitare nei normali cavi in rame, passa attraverso un’infrastruttura modernissima composta da sottilissimi filamenti in fibra di vetro o polimeri plastici, delle dimensioni di un capello, tenuti insieme da una guaina protettiva in gomma e racchiusi in un apposito involucro.
Dimentichiamoci dunque i “famigerati doppini”, ovvero i normali cavi in rame. Con la fibra si possono trasportare molti più dati (e quindi informazioni/immagini) per unità di tempo. Nel contempo i cavi in fibra sono non solo più leggeri, flessibili e maneggiabili, ma anche sostanzialmente immuni ai disturbi elettrici e più resistenti alle condizioni atmosferiche esterne, con la conseguenza di andare incontro molto meno a guasti e inconvenienti che portano disservizi agli utenti.
Per diffondere l’utilizzo del web in Italia, e nel nostro caso nel Lazio, la Regione si è dotata di un Piano Telematico di cui lo sviluppo della banda larga è la terza fase, per la quale era stato previsto lo stanziamento di 31 milioni di euro.
Un investimento importante per risultati importantissimi: la diffusione del web facilita la vita quotidiana e mette – su molti settori – nelle stesse condizioni chi vive nei grandi centri e chi invece abita in posti sperduti.
Dal commercio online alla richiesta di documenti, dall’identità digitale che consente di accedere a tutto ciò che riguarda la pubblica amministrazione fino all’invio di Pec, il web facilita molti aspetti burocratici, oltre che ludici, della nostra vita.
Non tutto il territorio nazionale e regionale ha però accesso a questa tecnologia, fornita attualmente da diversi gestori.
Per verificare se la Capitale è raggiunta dalla banda larga è possibile, ad esempio, verificare la copertura della fibra ottica a Roma su Facile.it. In questo modo scopriremo non solo se dalla nostra casa o dal nostro ufficio è possibile connettersi attraverso la fibra, ma anche quale sia la velocità massima (30 o 100 mega) e quale sia l’offerta migliore che i gestori hanno in questo momento.
Per verificare ogni singola strada della città di Roma e sapere se c’è copertura già attiva o se questa è comunque pianificata per i prossimi mesi, è interessante anche il servizio offerto da Copertura Fibra Ottica che risulta rapido e preciso, oltre che economico.
Passare alla fibra è conveniente sotto molti aspetti, visto che la forte concorrenza che i vari provider si fanno mantiene i costi bassi, simili o addirittura inferiori all’ADSL.
Il risultato è una navigazione agile, che ci fa dimenticare le lunghe attese davanti allo schermo, con la clessidra che sembra immobile per l’eternità.
Per concludere, ricordiamo che sotto il nome di fibra si nascondono in realtà qualità di collegamenti molto diversi tra loro.
Il più performante è sicuramente dato dalla connessione FTTH (Fiber To The Home), ovvero con il collegamento in fibra ottica che parte dalla centrale e arriva fino all’abitazione dell’utente, coprendo l’intera tratta.
C’è poi il FTTS (Fiber To The Street), con la fibra che copre solo il tratto tra la centrale e un minidistributore (DSLAM) vicino al cabinet, mentre il collegamento che arriva fino a casa, inferiore a un chilometro, è quello di rame. Abbiamo in questo caso una velocità ridotta (massimo 100 Mbps in download) rispetto ai collegamenti realizzati integralmente in fibra.
Infine c’è il FTTC (Fiber To The Cabinet) che, come nella connessione FTTS, utilizza la fibra solo parzialmente, mentre il tratto che va dal cabinet all’abitazione, solitamente non superiore ai 300 metri, è di quelli in rame, con conseguenti limitazioni in termini di velocità e stabilità di connessione.