Proseguono con successo gli appuntamenti di “In Musica”, la rassegna di musica antica con qualche incursione nel contemporaneo curata da Cristina Farnetti per il Polo Museale del Lazio.
Dopo il tutto esaurito registrato a ogni appuntamento, la rassegna prosegue il suo percorso nei luoghi più belli del Polo Museale del Lazio alla (ri)scoperta della Bellezza di spazi e musiche dal fascino senza tempo.
Il concerto di giovedì 3 agosto sarà la prima delle due incursioni nel contemporaneo previste dalla rassegna. Nel magnifico Castello di Giulio II di Ostia Antica, Enrico Pieranunzi, jazzista di assoluta fama mondiale considerato “tra i migliori pianisti al mondo” (Wall Street Journal) che ha saputo conquistare pubblico e critica. Gli hanno tessuto lodi tutti le maggiori testate specializzate:
“Enrico Pieranunzi immette nuova linfa nel jazz contemporaneo” (Ray Spencer, Jazz Journal)
“Il più lirico e fantasioso tra i pianisti di oggi” (All about jazz)
“Ricordate il suo nome, perdetevi nella sua musica” (Jazz Times)
Pieranunzi, che in questi anni ha pubblicato tre cd esemplari della sua personale rilettura di Bach, Händel e Scarlatti, improvviserà a partire dalle musiche di questi celeberrimi compositori. Una personalissima rilettura del patrimonio musicale barocco, utilizzato come materia prima per sperimentazioni e rivisitazioni. Utilizzando frammenti melodici presi da sonate di Scarlatti e opere di Bach, in questo concerto unico la prassi improvvisativa del pianista costruirà, partendo da questi blocchi sonori, nuove costruzioni armoniche e melodiche.
La continuità tra il jazzista di oggi e il Maestro di Cappella o compositore di Corte di ieri è data proprio dall’improvvisazione: un trait d’union capace di miscelare con efficacia la composizione settecentesca con l’estrosità contemporanea ed eclettica che contraddistingue l’universo sonoro ed espressivo di Pieranunzi. Il concerto sarà anche l’occasione per visitare lo splendido sito, da poco riaperto al pubblico dopo anni di vuoto e di silenzio.
“In Musica” è inserita all’interno delle attività di Artcity Estate 2017, iniziativa culturale di ampio respiro voluta dal Direttore del Polo Museale del Lazio, Edith Gabrielli, e offre al pubblico di Roma e del territorio laziale, e ai tanti turisti in visita nel nostro Paese, nove concerti imperdibili per l’altissimo livello degli artisti invitati, per la scelta inusuale dei programmi proposti e per l’opportunità di riscoprire alcuni siti e musei di inestimabile valore storico-artistico gestiti dal Polo.
Enrico Pieranunzi, pianista, compositore e arrangiatore, è tra i più noti e apprezzati protagonisti della scena jazzistica internazionale. Ha registrato più di 70 CD a suo nome spaziando dal piano solo al quintetto e collaborando, in concerto o in studio d’incisione, con Chet Baker, Lee Konitz, Paul Motian, Charlie Haden, Chris Potter, Marc Johnson, Joey Baron. Si è esibito, oltre che sui palcoscenici dei principali paesi europei, in Sud America, Giappone e molte volte negli Stati Uniti. E’ l’unico musicista italiano ad aver suonato più volte e ad aver registrato a suo nome nello storico “Village Vanguard” di New York.
Tra i numerosi riconoscimenti per la sua attività musicale le tre affermazioni (1989, 2003, 2008) come miglior musicista italiano nell’annuale referendum “Top Jazz” della rivista “Musica Jazz”, il “Django d’Or” francese (1997) come miglior musicista europeo, l’Echo Award 2014 in Germania come “Best International Piano Player” e il premio “Una vita per il jazz” assegnatogli ancora nel 2014 dalla rivista Musica Jazz. Parecchie sue composizioni sono diventate veri e propri standard suonati e registrati da musicisti di tutto il mondo tra queste “Night Bird”, “Don’t forget the poet”, “Les Amants”, “Fellini’s Waltz”, “Je ne sais quoi”, “Trasnoche”, “Coralie”. Alcune di esse sono state pubblicate nei prestigiosi “New Real Book” statunitensi.
Nel 2009 il musicologo e giornalista francese Ludovic Florin ha presentato alla Sorbona come sua tesi di Dottorato un ampio scritto dedicato al linguaggio musicale del pianista italiano dal titolo: “Par-delà les clivages ou l’harmonie des contraires: une approche de la musique d’Enrico Pieranunzi”.