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Roma, emergenza idrica, Melilli (segr. Pd Lazio): Convinto che non si arriverà a frazionamento. Ma il piano è pronto

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Fabio Melilli, segretario Regionale Pd Lazio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano” condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. “Ho apprezzato le parole di Raggi, l’Acea ha fatto allarmismo. In Acea hanno un atteggiamento imperialista, non sono abituati al fatto che un’ istituzione prenda una decisione, vogliono comandare loro. Il lago di Bracciano non può essere più sfruttato non perchè lo dice la regione ma perchè lo dice la legge. Io sono convinto che l’acqua a Roma non si razionerà, Comune e Regione troveranno una soluzione e Acea si adeguerà. Il patrimonio idrico pubblico non è quotato in borsa, Acea ha le concessioni e da 20 anni non si fa una gara. Abbiamo un carenza generale nella manutenzione siamo un paese con molta acqua ma che non sappiamo gestire”

Sull’emergenza idrica nel Lazio. “Siamo arrivati a questa situazione in gran parte per la carenza dell’Acea, ma in generale del nostro Paese di dedicare energie alla tutela delle nostre risorse -ha affermato Melilli-. Le percentuali di spreco sono incredibili e questo è dovuto alla scarsa manutenzione. Dobbiamo distinguere le opinioni politiche dalla legalità. Il provvedimento sul lago di Bracciano è dovuto. Se il dirigente regionale non l’avesse emanato avrebbe violato la legge. La legge dice che sotto un certo livello il lago non può essere più sfruttato”-

Rischio razionamento acqua. “Ho ascoltato con piacere la sindaca Raggi, perchè le prime reazioni soprattutto dell’Acea sono state incredibili -ha spiegato Melilli-. Abbiamo avuto l’impressione che ci sia stata una reazione di allarmismo. Il lago di Bracciano dà l’acqua all’8% dei romani, se si toglie quella non si può dire: bisogna razionare l’acqua per 1,5 milioni di romani. L’Acea è una società che fa utili importanti, il piano d’ambito che prevede investimenti a fronte della tariffa pagata dai romani deve essere attuato. In Acea, storicamente, hanno un po’ un atteggiamento imperialista, perchè pensano di non dover discutere con nessuno. Adesso invece hanno trovato un’amministrazione regionale che fa rispettare la legge, non erano abituati, sono abituati a vincere. Io penso che Acea dovrebbe tornare a confrontarsi col territorio. Sogniamo che un giorno compaia sul sito dell’Acea quanta acqua prendono dal lago di Brecciano e quanta dall’acquedotto del Peschiera. Servirebbe trasparenza. Il patrimonio idrico pubblico non è quotato in borsa, loro hanno le concessioni e da 20 anni non si fa una gara”.

“Se ci fosse davvero uno stop della fornitura di acqua, sarebbe un contraccolpo sociale e politico -ha aggiunto Melilli-. Sarebbe grave per tutta la classe politica, per questo la Regione si è già mossa. Va evitato a tutti i costiIo sono convinto che l’acqua a Roma non si razionerà. L’intesa la devono trovare il Comune e la Regione e Acea si deve adeguare alla decisione”. Conosco la capacità di captazione dagli acquedotti del Peschiera e dico da tempo che la provincia di Rieti è disponibile a ragionare su un maggiore afflusso di acqua, si tratta solo di avere un atteggiamento civile nei confronti di chi quell’acqua la serve”.

Il piano per Roma: acqua interrotta a turni di otto ore

Ma il piano del razionamento è già pronto. Al momento si parla di turni di otto ore sia diurni che notturni per sopperire all’entrata idrica del Lago di Bracciano, circa 1100 litri/secondo, dal quale, a partire dalle ore 24 del 28 luglio, come da ordinanza della Regione, non sarà più possibile prelevare. Si attende dunque, in assenza di accordi condivisi, la comunicazione di Acea circa il piano destinato a Roma.

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