“Licenziamenti? Nessuno ne ha mai parlato. In alcuno dei dieci consorzi di bonifica destinati, come noto, ad un processo di riorganizzazione che porterà il loro numero a quattro. Diffondere allarmi infondati non favorisce l’accelerazione della riforma pensata anche per valorizzare le risorse umane e le professionalità che compongono gli organici”. Lo afferma Natalino Corbo, direttore generale di Anbi Lazio. “Stiamo lavorando, in silenzio e senza clamori, al completamento della fusione amministrativa, tecnica e gestionale dei consorzi che, a regime, metterà i quattro enti nelle condizioni di assicurare servizi più efficienti agli utenti e una gestione complessiva, anche finanziaria, mirata all’abbattimento dei costi superflui, alla riduzione degli sprechi e all’impiego delle somme recuperate negli investimenti per il potenziamento delle attività consortili. Il percorso avviato – precisa Luciana Selmi, commissario del Val di Paglia e della Bonifica Reatina e presidente di Anbi Lazio – procede nel rispetto del cronoprogramma concordato al nostro insediamento. La riorganizzazione finora introdotta dai commissari ha preservato le professionalità interne. La fuoriuscita concordata e condivisa del personale che aveva già maturato i requisiti per il pensionamento favorirà, quando l’integrazione dei consorzi sarà raggiunta, l’assunzione di nuovi, giovani professionisti ai quali sarà affidato, tra gli altri, il compito di sviluppare le progettualità necessarie per rispondere ai bandi e intercettare finanziamenti utili a sostenere interventi di ammodernamento e ristrutturazione delle reti irrigue e degli impianti di bonifica”. Ciascuno dei quattro consorzi avrà una propria sede legale. “Gli altri – spiega Luciana Selmi – manterranno il profilo operativo. Resteranno dove sono. Non sono previste chiusure. La sede legale, parlando ad esempio dei consorzi Val di Paglia e Bonifica Reatina, deve essere una, ovvio. Ma l’altra non sarà smantellata e anzi fungerà da supporto operativo”. Capitolo siccità. I consorzi stanno fronteggiando la crisi idrica con ogni mezzo e risorsa disponibili. “La verità è che in nessuna delle aree agricole laziali servite da irrigazione sono stati finora avviati interventi per migliorare il servizio, abbattere i costi della bolletta energetica, contrastare la dispersione idrica. Noi lo stiamo facendo. Il Consorzio Agro Pontino di Latina, ad esempio, ha presentato tre progetti, mentre Val di Paglia e Bonifica Reatina – conclude Luciana Selmi – hanno avviato una collaborazione tecnico-scientifica con ricercatori universitari de La Sapienza. E il consorzio di Acquapendente ha retto benissimo all’emergenza. Sono stati distribuiti agli utenti 1.500.000 metri cubi di acqua a fronte dei 400.000 erogati nello stesso periodo dello scorso anno”.