PRIMARIE, IANNILLI ESCE DAL PD PER PROTESTA

Claudio Iannilli esce dal PD. L’esponente del Partito Democratico, che nei mesi scorsi si e’ battuto per un rinnovamento all’interno del partito, non condividendo le scelte fatte nell’ultimo periodo a  Pomezia ha preferito riconsegnare la tessera a poche ore dalle primarie di coalizione, in segno di protesta proprio nei confronti dei nomi che andrebbero a rappresentare il centrosinistra. Duro il comunicato con cui annuncia la sua decisione. “Non parlo a nome dei riformisti del PD di Pomezia, perché non c’e’ stato tempo di confrontarci, ma credo di interpretare il loro pensiero:  dopo una lunga riflessione, per come si sono impostate le primarie del centro sinistra, non mi riconosco più in questo PD, che non ha voluto creare le condizioni per dar vita ad una nuova e rinnovata politica che fosse in grado di dare risposte ai problemi dei cittadini, alle necessita di una città che per troppo tempo e’ stata privata del diritto. Oggi ritroviamo nella competizione elettorale le stesse persone che sono state artefici di tale condizione, ritroviamo chi nel 2001 e’ stato indagato per la tangentopoli pometina, anche tutto si e’ concluso con la prescrizione. Troviamo poi chi manifesta un chiaro conflitto d’interesse, chi pensa di utilizzare l’elettorato di destra per essere il candidato a sindaco del centro sinistra,  insomma un gioco che nulla c’entra con i problemi della gente. Mi sarei aspettato dal partito in qui militavo una posizione più determinata sui problemi etici e politici, di avere il coraggio di puntare su di un nuovo modo di concepire la politica, di un nuovo rapporto con gli elettori. Avrei voluto un partito che fosse in grado di non privilegiare gli interessi individuali, ma di restituire dignità alla politica. Invece mi ritrovo un partito in grado solo di trasformare lo strumento delle primarie in una farsa, alla quale non mi sento di partecipare”.