“Vogliamo la verità. L’esperienza di tanti anni di amministrazione e la conoscenza di personaggi che dell’onestà non hanno fatto il loro modello di vita, mi portano a ricordare che se abbiamo una Caserma dei Carabinieri di tutto rispetto, lo dobbiamo all’impegno del Generale Cataldi, del Sindaco Farneti e del sottoscritto. Il progetto prevedeva anche la collocazione degli uffici comunali presso gli stessi edifici realizzati con progetto finalizzato all’uso pubblico ed ancora oggi vuoti. In quegli stessi edifici era prevista la scuola superiore per la quale furono finanziati diversi milioni di euro. Era un progetto attuato con grandi sacrifici e impegno delle istituzioni sopra citate, combattendo contro gli amici del business degli affitti di Ardea. Non è difficile leggere quelle carte e capire chi ha cancellato il futuro scolastico di Ardea. L’unica collocazione naturale individuata dai sopra citati, doveva essere quella dei palazzoni di Rio Verde, meglio nota come “Convenzione soc. Alessandro”. Durante le trattative con la soc. Alessandro, per essere ancora più precisi, proprio l’Arma in collaborazione con il Comune individuò diverse possibili ubicazioni che avrebbero dato risposte più calzanti in termini di sicurezza e servizi per il Comune relegato in angusti spazi ed in previsione di
trasferirsi presso i palazzoni di Rio Verde. Purtroppo, cambiata amministrazione, progetti e fondi pubblici svanirono nel nulla lasciando Ardea nel baratro nel quale ancora oggi si trova. Sono passati anni e ancora si mantengono in affitto situazioni discusse e discutibili, ma dei palazzoni – di fatto una sorta di archeologia edilizia – non se ne parla più. Si domandino in molti perché il Comune di Ardea autorizzò in convenzione edifici destinati a pubblici servizi ed ancora oggi vengono mantenuti affitti in edifici privati. Somme pagate per affitto che si sarebbero potute risparmiare dedicandole ad altro. Scuola superiore inesistente, anche grazie a quanti a vario titolo hanno permesso che aree di proprietà pubblica divenissero in uso a privati “fortunati”. Così come centinaia di lotti individuati da inserire a Patrimonio Pubblico con tanto di convenzioni, finiti in mani private con usucapione e atti veloci. Sono le stesse motivazioni che tengono bloccata l’adozione della variante di salvaguardia, condannando i cittadini che vivono sull’uso civico a restare abusivi a vita. Il decreto del Governo “salva suolo” e l’omessa adozione della variante di salvaguardia non impediscono, però, di approvare il piano di Rio Verde, la lottizzazione Puccini e l’edilizia contrattata, facendo intravvedere nuovi servizi e intenti che da anni dovevano essere collocati presso edifici esistenti. Da qui dovrebbe partire un ragionamento logico e si avrebbe ben chiaro come e perché il futuro di Ardea è stato tarpato e chi lo ha permesso. La nostra associazione, ad evitare che taluni raccontino storie inesatte ai cittadini, pubblicherà la documentazione inerente alla convenzione che il Comune di Ardea sottoscrisse con la soc. Alessandro per i palazzoni di Rio Verde. Sarà poi il turno anche delle Convenzioni dalle quali il Comune aveva ottenuto quasi cento ettari di aree che, ad oggi, non si sa dove siano in buona parte. Così eviteremo confusioni, bugie e scarica barili ben ordite dai soliti noti, che tengono prigioniero il nostro territorio danneggiando la comunità oltre che rubare futuro ai nostri giovani”.
Mauro Porcelli – Associazione Civiltà
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ARDEA, L’ASSOCIAZIONE CIVILTA’ ALL’ATTACCO: CONVENZIONI O CONVENIENZE?
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