Si è svolta in mattinata la manif
“Tutto quello che oggi poteva andar male è andato male, abbiamo preso acqua e grandine ma questo non ci ha fermato! Abbiamo portato in piazza la protesta della Sigma Tau e l’abbiamo condivisa con voi, cittadini di Pomezia, e con tutte le istituzioni del territorio per far sentire la nostra voce contro una crisi che non possono pagare sempre e solo i lavoratori; l’azienda ha deciso, per compensare le spese, di ricorrere al metodo più rapido, la riduzione del “costo del personale”, come lo chiamano gli analisti. Per noi però sono solo 600 famiglie che non avranno più un reddito, e questo è inaccettabile! Ecco perché non intendiamo fare nemmeno un passo indietro, li abbiamo fermati e continueremo a farlo, anche in giornate come queste”
A seguire l’intervento di Vittorio Tortora, altro esponente di RSU Sigma Tau
“Noi ci stiamo battendo per salvare il polo industriale della nostra città, già altamente impoverito e che rischia di scomparire a causa di provvedimenti di questo tipo; la Sigma Tau rappresenta una delle massime realtà produttive del territorio e se licenziano un terzo della manodopera, altro non può essere che l’inizio della deindustrializzazione di Pomezia! Per questo dobbiamo portare l’azienda a trattare, a rivedere i propri piani, nel tentativo di impedire che simili provvedimenti vadano in porto”
Il programma è poi proseguito con i contributi anche da parte delle altre sigle sindacali presenti alla manifestazione, a ribadire comunque il messaggio principale della giornata, ovvero quello di non arrendersi e di continuare a lottare per i diritti dei lavoratori; al termine degli interventi gli organizzatori hanno poi concluso ufficialmente la manifestazione, rendendosi tuttavia disponibili per eventuali domande. Queste le parole della sig.ra Magni rilasciate ai nostri microfoni:
Si aspettava una partecipazione così numerosa?
“Direi di sì perché ci abbiamo lavorato davvero tanto e forse con questa pioggia ne abbiamo perso anche più di qualcuno, ma nel complesso non possiamo che essere soddisfatti.
La risposta della cittadinanza è stata dunque importante.
Senza dubbio. Volevamo portare questa protesta fuori dall’azienda per far capire alle persone cosa sta realmente accadendo e quali potrebbero essere le ripercussioni per tutto il territorio; ecco perché servivano loro, i cittadini, l’unico modo per far sentire la nostra voce.
Qual sarà la prossima mossa?
Al momento la cassa integrazione è stata congelata. Ci rivedremo alla Regione e cercheremo di gestire in maniera sostenibile gli esuberi annunciati dall’azienda, fermo restando che noi non siamo d’accordo neanche sui numeri.
Luca Mugnaioli